Venerdì 27 novembre, nel corso del convegno “obiettivi 20-20-20 e andamento del settore”, organizzato all’interno di EnerSolar+ (con la consulenza di Assolterm), è emerso il ruolo fondamentale che potrebbe (e dovrebbe) essere ricoperto dalle “termiche” all’interno della quota di rinnovabili che, secondo le direttive comuunitarie, dovrebbe essere raggiunta dall’Italia.
Difatti, come già sottolineato dal recente dossier dell’ENEA, le rinnovabili termiche, ancora poco utilizzate e promosse, garnatirebbero importanti vantaggi sia per la riduzione delle emissioni, sia dal punto di vista economico.
Marco Borgarello dell’Erse (ex Cesi Ricerca) ha presentato le linee di uno studio sulla situazione italiana delle energie rinnovabili e sulle loro potenzialità di sviluppo in vista degli impegni europei cui l’Italia deve far fronte.
“Per rispettare gli impegni comunitari – ha spiegato Borgarello – il nostro Paese dovrà lavorare su una migliore efficienza energetica, quindi in sostanza consumare meno energia e al tempo stesso più che triplicare l’attuale quota di fonti rinnovabili impiegate nella produzione energetica. Questo risultato potrà essere ottenuto soprattutto lavorando sulla produzione di energia termica per il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo, un settore che in Italia non ha avuto finora uno sviluppo pari alle potenzialità”.
[da ZeroEmission.tv]
[il dossier dell'ENEA era stato commentato su altrocantiere.immobiliareserena.eu]