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Ieri è stata presentata a Copenhagen la ricerca condotta dall’associazione tedesca, con la collaborazione delle associazioni della rete CAN Europe (Climate Action Network) e, per l’Italia, di Legambiente. Sebbene la classifica sia certo provocatoria e, per ammissione degli stessi promotori, abbia anche o soprattutto il fine di esercitare “pressione” sui paesi più in ritardo sulle politiche ambientali (tanto che il podio, in tutte le edizioni, è sempre rimasto vacante) tuttavia la posizione ottenuta dall’Italia, 44ª su 57 paesi, non è lusinghiera.
L’analisi, rivolta alle nazioni che contribuiscono a più del 90% delle emissioni globali di CO2, si basa sostanzialmente sugli indicatori di emissioni-serra, sulle loro tendeze al rialzo/ribasso, e sulla valutazione delle politiche climatiche adottate dalle nazioni.
La ricerca è consultabile sul sito ufficiale di Germanwatch: Legambiente ha pubblicato ieri un commento ufficiale.