L’emendamento alla Finanziaria 2010 presentato di recente (e che, tra l’altro, prevederebbe l’abrogazione del dettato del Cip n. 6/92, un provvedimento che riguarda la produzione di energia da fonti assimilabili a quelle rinnovabili), ha già provocato la dura reazione di alcune associazioni.
Anev, Aper, Federpern, Fiper, Greenpeace Italia, Ises Italia, Itabia, Kyoto Club e Legambiente fanno fronte comune oggi per opporsi ad un emendamento “di fonte governativa” alla Finanziaria 2010, nel quale si dispone la cessazione degli effetti del provvedimento del Comitato interministeriale Prezzi del 1992, più noto come famoso Cip n.6/92 per le fonti cosiddette assimilate ripristinando dunque il dettato normativo della Direttiva 2009/28/CE. A mettere le nove associazioni sul piede di guerra è la convinzione che si utilizzano tali le disposizioni “per veicolare drastici interventi contro lo sviluppo delle rinnovabili”. In altre parole un sotterfugio mascherato da buone intenzioni.
Da «rinnovabili.it» (ne parla anche «Il Sole 24 Ore»).